Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/13

Da Wikisource.

– 5 –

stribuiscono le ricompense, e i piccoli premiati ricevono dalle mani del Sindaco le medaglie e i libri con grande pompa.

Quella cerimonia fatta a Roma sul colle Capitolino, dinanzi alla statua di Marc’Aurelio, ha un carattere molto solenne, e tale da lasciare un’impronta profonda nei piccoli premiati.

Finchè i bambini rimangono nelle classi elementari c’è poco divario fra i figli dei patrizi, dei cittadini e quelli dei poveri, ma quando l’insegnamento elementare è terminato, allora i primi vanno al ginnasio o in un collegio, i secondi seguono a preferenza le scuole tecniche, e i terzi, sapendo ormai leggere, scrivere, fare le quattro regole dell’aritmetica e poco più, debbono mettersi a un mestiere per contribuire con i loro piccoli guadagni settimanali al proprio sostentamento. Così, mentre essi nell’infanzia si trovavano a contatto con bambini agiati e come loro studiavano senza lavorare, ora lavorano e gli altri continuano a istruirsi e sempre maggiore diviene la distanza che li separa dai loro antichi compagni.

Qualche scampagnata nei giorni festivi, qualche domenica passata al mare in estate sono i soli passatempi dei piccoli operai, i quali, mentre i cittadini e i signori studiano, per farsi una posizione sociale, s’impratichiscono nel mestiere da essi scelto e lavorano per potere un giorno provvedere a se stessi e alla famiglia che si creeranno.

Le bambine, se figlie d’operai, seguono, dopo la scuola elementare, i corsi della scuola professionale, oppure vanno ad imparare a ricamare, a fare la sarta o la modista presso chi esercita quei mestieri. Se i genitori invece vogliono farle maestre, esse debbono seguire i corsi superiori, la scuola normale e finalmente la scuola di magistero; se invece le dedicano al commercio, le scuole tecniche e commerciali.