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Le scuole indù sono di due generi, chiamate tols e pathasalas.

Le ultime sono scuole dove s’impartisce soltanto l’insegnamento elementare, e sono dirette da un maestro di villaggio; le prime sono di un grado più elevato, ed in esse s’insegna la grammatica e la logica. Le due scuole non hanno nessun rapporto fra di loro, e non si può passare dalla elementare nell’altra. Spesso le bambine sono istruite da una vecchia, che empie loro soltanto la testa di versetti del Corano, e qualche volta insegna loro l’alfabeto arabo. Ora però questo stato di cose tende a modificarsi, mercè i missionari inglesi, i quali cercano di istruire i piccoli indiani.

Forse sarete curiosi di sapere come si nutriscono i piccoli indiani e le ore dei loro pasti. Queste variano secondo le stagioni e l’orario delle scuole. Se la scuola è aperta dalle sei alle dieci, i bambini hanno un pezzo di pane prima di uscire, e, quando tornano, se sono bambini indù, hanno del dal e chapatis. Quest’ultime sono piccole paste fatte di fior di farina, acqua e spezie. Se sono maomettani, carne. La sera, alle sei, fanno un altro pasto. Fra questi due pasti principali mangiano frutte e dolci.

I maomettani desinano e cenano insieme con la madre e con il padre, seduti intorno alla tovaglia che stendono per terra. Presso gli Indiani, al contrario, il padre mangia con i figli, servito dalla moglie e dalle figlie, le quali, dipoi, mangiano gli avanzi.

Molte persone che non sono state nell’India credono, a torto, che la popolazione di quel paese sia sporca. Invece i maomettani e gli indù si lavano non solo prima e dopo il cibo, cosa indispensabile, visto che mangiano con le mani, ma fanno uso d’acqua più volte al giorno.