Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/16

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il tempo con i piedi nell’acqua, curvi per terra a far le buche nella sabbia o a lanciare bastimentini nel mare. L’aria marina dà loro forza e vigore, a vederli così sulla spiaggia, sotto la sferza del sole di luglio, paiono figure di bronzo.

In montagna invece fanno lunghe passeggiate in luoghi alpestri, cavalcate sui somari, e ovunque essi imparano ad ammirare questo meraviglioso paese così bello e vario in ogni regione.

La carità ha pensato anche ai poveri bambini delle città, che hanno bisogno di aria marina. Sopra ogni spiaggia si vedono giungere lunghe processioni di bambini guidati dalle suore; sono macilenti, con un’espressione triste e stanca, propria di chi soffre; e quando partono hanno anch’essi preso vigore, sono bruni e vispi.

Ora si vanno istituendo anche delle stazioni sui monti per i bambini delle città, e non conosco davvero carità più santa di quella che si prefigge di render forti quei corpicini, che dal vigore appunto delle membra sperano il sostentamento di tutta la vita.

I bimbi dei possidenti, dei ricchi passano l’autunno in campagna nei loro possessi e quella è la stagione più lieta dell’anno. Molti di quei bimbi montano a cavallo insieme col babbo per visitare i poderi, vanno al paretaio o al róccolo a chiappar gli uccelli, vanno con la civetta, e qualche volta si vedono col fucile in ispalla addestrarsi alla caccia.

Se per essi quella stagione è lieta, è anche molto istruttiva. Senza fatica essi imparano allora a conoscere i loro contadini, si baloccano con quelli che un giorno dovranno coltivare le loro terre, e ne nasce fra padrone e affittuario o padrone e mezzadro, secondo con qual sistema sono tenuti i possessi, una dimestichezza che è utile ad entrambi. Inoltre i bambini imparano fino dall’infanzia i diversi generi di