Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/27

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È uso generale delle principali scuole e dei collegi di condurre i loro alunni a far ricreazione nei giardini pubblici. I grandi giardini del Luxembourg, delle Tuileries e del Palais Royal, e i larghi viali dei Champs Elisées, del Parc Monceau e del Bois de Boulogne sono pieni di bambini. Le femmine saltano la corda con grande passione; pare che quello sia il loro divertimento preferito. Giocano pure al cerchio, alla palla, alle racchette, al volano, e come passatempo hanno la tour, les rondes, prends garde. I maschi fanno a toccaferro, a moscacieca, all’orso, e giocano alla palla, che spingono col tamburello.

In Francia come in Italia il giovedì è giorno di vacanza nelle scuole, e delle vacanze colà ne fanno pure molte durante l’anno. Ma quelle che i ragazzi attendono con più desiderio sono le vacanze del Capo d’anno. In quei giorni si scambiano visite, si fanno augurii, si baciano sulle due guancie, come si dice fra noi «alla francese.» Pare che i regali cadano dalle nuvole. Li chiamano etrennes, e un bimbo deve essere povero davvero per non riceverne. Quella parola etrenne figura in tutte le vetrine di Parigi. In quei giorni le strade sono affollate, tutti comprano, tutti paiono di buon umore. I giardini zoologici sono visitati da migliaia di bambini, che vogliono salire nella carrozza tirata dallo struzzo, e gettare una brioche all’elefante. Anche per Pasqua è lo stesso, e in quei giorni nelle botteghe non si vedono altro che uova di ogni specie, alcune grosse smisurate, altre piccolissime. Alcune contengono pure bambole eleganti, provviste di ricchi corredi, ma la maggior parte sono piene di dolci.

Il primo giorno di aprile non è uso in Francia di fare delle burle; si scambiano regali a forma di pesce; son fatti di cartapesta, di porcellana, di raso, di cera o di altre cose. Si