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vedono dei salmoni rosei, delle trote argentee, dei giganteschi coccodrilli, che fanno la delizia dei ragazzi cui toccano in dono.
La vita dei bambini francesi in famiglia è lieta e gaia. Le madri, specialmente, sono premurosissime e tenerissime per i figli, i quali crescono in un ambiente affettuoso e mite.
Alle fanciulle si potrebbe rimproverare una eccessiva vanità, un culto troppo spinto di sè stesse, frutto forse della cura soverchia che pongono le madri nel vestirle. È un difetto quello che le fa essere affettate nelle maniere e le spinge a rinunziare a una corsa, a un’ora di chiasso per non sgualcire le guarnizioni dell’elegante vestitino.
A noi, una bimba francese fa l’effetto di una donnina per chiasso, una bambola troppo ben vestita e troppo ambiziosa dei suoi ornamenti, e la guardiamo con una specie di compassione.
Quando fanno la cresima e la prima comunione sono vestite interamente di bianco come si usa in Italia, col lungo velo che le avvolge tutte; i maschi invece portano intorno al braccio un pezzo di nastro bianco. I bambini appartenenti alle istituzioni di carità sono vestiti di turchino, che è il colore favorito dei francesi.
Molti di quei poveri fanciulli vengono pure allevati in campagna, nelle case dei contadini, e siccome il francese è per natura mite e compassionevole, così spesso quei poveretti trovano una famiglia d’adozione e quelle cure che sarebbero mancate loro se fossero stati affidati a persone meno buone e caritatevoli.