Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/59

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Quando hanno scoperto i mucchi di formiche, smuovono adagio adagio il terreno finchè non mettono allo scoperto le uova. Se trovano le uova troppo sparpagliate, per non perder tempo, mettono tutto il mucchio delle formiche nel sacco e continuano a cercare. Allorchè il sacco è pieno tornano alla loro isola e vi versano tutto il contenuto di esso, procurando però di lasciar liberi i buchi ombreggiati. Poi vanno in riva al ruscello a mangiare il loro pasto frugale, aspettando che le formiche si mettano al lavoro. Quelle attive creaturine non perdono un minuto, e subito si danno cura di togliere le loro uova di fra la terra e le portano nei buchi ombrosi che le bambine hanno preparati per esse. Verso sera, le bambine possono far raccolta di uova senza difficoltà. La diga è rotta, l’acqua invade l’isola, e le povere formiche sono trasportate dalla corrente. Le uova sono vendute con reputazione come nutrimento per gli uccelli.

I bambini tirolesi si dedicano anche ad altre occupazioni. Oltre quelle che ho menzionato, tagliano legna, ricamano, fanno trine e aiutano i genitori nelle industrie speciali dei villaggi tirolesi, che sono quelle dei guanti, dell’ammaestrare i canarini, del fare i bucati, e a Teferregen tessono pure i tappeti di crino.

Il divertimento preferito dei piccoli tirolesi è quello di sonare la cetra e una specie di salterio che chiamano dulcimer e accompagnandosi con questi due strumenti cantano le canzoni popolari. I ragazzi costruiscono pure mulini in miniatura, servendosi dell’acqua che scorre abbondante in quel paese.

Devo pure far menzione di una infelice razza di bambini chiamati Dörcher o Laniger, che significa pellegrini o vagabondi, appartenenti a quelle tribù nomadi di zin-