Pagina:Petrarca - Il mio segreto, Venezia, 1839.djvu/188

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178 » Le molli membra carezzando in piume » D’ogni dolcezza ine bb ria te il core». - Onde,assai di.proposito dice il Satirico: » Ahi come ratto a scorrere s’affretta >1 Fragilissimo il fior di questa breve » Ed infelice vita! E mentre ai nappi » Accostiamole destre, e, Podorose .. » Chiome di serti coronate, amore » Preghiam dalle fanciulle, il piè furtiva, n Quando men Paspettiam, vecchiezza iunoltra a ^ E per tornare al proposito, tu fai del tuo meglio a respingere questa vecchiezza che a tacit’o'rroa avanza e già ti batte alle porte; c Paccusi di troppa fretta, perchè} non a- vuto rispetto agli ordini della natura, innanzi tempo sorgiunga. Poi, se ti riscontri in qualcuno non ancora curvato dagli anni, che affermi di averti veduto fantino, lietamente Io accogli; spezialmente se, come s’usa, vada dicendo: » oh è da ieri o ier- laltro soltanto che io non ti vedo! » La qual cosa si può con ragione ripetere a qualunque, fosse anche decrepito; perchè chi non « fu ieri, od anzi non è oggi fanciullo? E di codesti fanciulli di novantanni ne vediamo noi tutto di accapigliarsi per ogni nonnulla, e • correr dietro a misere fole. Intanto il tempo fugge, il corpo languisce, senza che