Pagina:Petrarca - Il mio segreto, Venezia, 1839.djvu/191

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io.t A. — Io credo cbe tu ti approprii le par- Fole * di Giulia, figlia di Cesare Augusto; la quale ripresa - dal genitore perchè il suo conversare non fosse tanto* gra?e, quanto quello di Livia, così argutamente ribaldi gli ammonimenti patemir« e questi ancora invec- chieranno con me ». Ma dimmi, e stimi tu che più sr convenga ad uom canuto amar donna vecchia, che non ad un garzane una giovanetta? ancora adunque di tanto è più turpe Vamore, quanto le cagioni end’esso alimenta sono' minori. Or non si muterà • % ?I* tuo cuore giammai, ancHe quando ¡1 corpo altro ti diventi da quello di prima! E ci& ti dissi per rispetto al pudore. ‘Ma percBè, come osserva Cicerone, sembra cosa assurda del tutto cb’ esso tenga luogo della ragione, è da ricorrere per aiuto al fonte di tutti i rimedii; quanto è a dire alla stessa ragione. Pertanto questo, H quale de* tre motivi che sconsigliano dairamore è principalissimo, ti porgerà* intera la cognizione del vero. Perciò fa di ricoverarti in quella rocca , in eui sola puoi viver sicuro dagli assalti delle passioni, e la quale ti dà Tessere di uomo. Pensa in primo luogo alla nobiltà delf anima ; la quale è si grandfe che, a volerne parlare degnamente, ne sarebbe da riempiere un volume. Pensa alla fralezza e deformità del corpo, che ci fornirebbe' tema a noi* xneno kingo discorso; alla1 brevitàddla vita*: