Pagina:Petrarca - Il mio segreto, Venezia, 1839.djvu/190

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iSo amai tempo che abbandoni queste lue fanciullaggini, ed estingua le giovanili fiamme. Non pensare a ciò che fosti una volta, ma sì a quello che sei nel presente; acciocché non paia che indarno io t’abbia consigliato a riguardarti nello specchio. E ti sovvenga di quanto sta scritto nelle naturali questioni, dalle quali sappiamo, siccome gli specchi s’inventarono all’effetto che gli uomini in essi mirando, ravvisassero sé stessi. Nè ad uno solo recarono giovamento ; che anzi a parecchi fruttarono e la cognizione di sé ed utili consigli: impara il bello a schifare alcuna sconcezza, il brutto a riscattare colla virtù i difetti della persona, il giovane a spendere utilmente il tempo che gli è assegnato allo studio ed alle virili opere, il vecchio infine a deporre ogni lascivia di carne ed a meditare alcun poco la morte* P. — Questi salutari consigli, che pur vogliono. scolpirsi nella memoria, cosi li rat», inento come la prima fiata che li lessi. A. — II leggerli od il ricordartene ti tornò d’assai poco vantaggio; e l’ignoranza avrebbe almeno scusato il tuo errore. E sapendo tali cose e co’capelli canuti, non ti vergogni del .presente tuo stato? P. — Ne provo rossore, dispetto ed affanno, senza che sappia risolvermi al benn. Sai tu eli che pensiero io mi riconforti? Ella pure invecchia con me* - *