Pagina:Petrarca - Il mio segreto, Venezia, 1839.djvu/216

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20 6 rivolta veder d spunta il sole »; e all*aspetto d*un uomo maturo: « costui toccò il mezzogiorno o la nona »; e se venga loro innanzi un vecchio cadente: « è ornai giunto alla sera ». Queste cose, o figlio carissimo> non tralasciare » dì meditarle profondamente, ed altre di si- mil natura; e ciò t*avverrà di frequente, e di miglior proposito che adesso non facesti* che poco io ti dissi, e come mi si offriva alla mente. E soprattutto non perder d'occhio i sepolcri degli antenati, e di coloro che vissero* con te: ascolterai uscire di là sotto una voce, che ti dirà siccome ti hanno essi preparata una sede ove abiterai in perpetuo. A quella meta non v’ è uomo cui non s*àvvii, perchè è l'ultima nostra dimora; e tu stesso che inorgoglito adesso della freschezza degli anni calchi l'altrui polvere sarai tu pure tra breve calcato. Yivano con te notte e giorno questi pensieri, secondo- che si conviene, non solo ad uomo temperante e ricordevole di sua natura, ma eziandio ad un filosofo; ed in questo senso intendi essere dettato il trito principio; «che l’intera vita dei filosofi è il coraento della morte ». Da ciò deriverà, che, avendo nella debita stima le cose mortali, t'atterrai ad un più savio tenore di vita. Or se tu mi domandi, qual esso sia e di che mezzi deggia giovarti quella dottrina ad uso popolare, Si ’un fanciullo dicono* cc ecco che gli