Pagina:Petrarca - Il mio segreto, Venezia, 1839.djvu/217

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ad imprender Io rispondeteti!, che a le non bisognano lunghi precetti, purché ascolti la interior voce che ti grida da dentro: « di questa parte si move alla patria »j ed allora ti sarà chiaro quali sentieri si vogliano battere, e quali altri no, che aiuti valgano ad avanzar cammino, che .ostacoli a ritar-, darlo. Ami d’esser libero e salvo? a quella voce obbedisci a'Ne ti rimane tempo a maturare la scelta} che la natura del pericolo richiede prontezza, Il nemico incalza alle spalle, e ti provoca di fronte, e barcollano le mura entro cui sei rinchiusot l'indugiare oltre ti è morte* Oh che monta blandire altrui con armoniose canzoni, se prima non ascolti te stesso? Una parola, e finisco t fuggi gli scogli, ricovrati in porto, dà retta all'impulso dell’animo tuo, il quale benché* sia inchinevole alle cose basse, pure s’impenna a sublime volo, quando l’amore delle oneste cose Io mova. P. — Deh perchè non dirmelo innanzi ehe applicassi l’animo a questi studii? 4 Spesse fiate tei dissi, e d’in sulle prime che .ti vidi dar mano alla penna; nè lasciai di ripeterti, che breve ed incerta èia yita, che lunga e indubitata la fatica> grande l’impresa, scarso il profitto. Ma le voci del volgo, che sprezzasti sempre, non senza però, che te ne lasciassi travolgere, t’aveano otturate l’orecchie, — Ora ti sia frutto di