Pagina:Petrarca - Le cose volgari, Aldo, 1501.djvu/19

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Piovommi amare lagrime dal viso
     Con un vento angoscioso di sospiri;
     Quando in noi advien che gliocchi giri,
     Per cui sola dal mondo i son diviso
Vero è, che’l dolce mansueto riso
     Pur acqueta gliardenti miei desiri,
     Et mi sottragge al foco de martiri;
     Mentr’io son a mirarvi intento et fiso.
Ma gli spiriti miei s’agghiaccian poi,
     Ch’i veggio al dipartir gliatti soavi
     Torcer da me le mie fatali stelle.
Largata al fin con l’amorose chiavi
     L’anima esce del cor per seguir voi;
     Et con molto pensiero indi si svelle.


Quand’io son tutto volto in quella parte,
     Ove’l bel viso di Madonna luce;
     Et m’è rimasa nel pensier la luce,
     che m’arde et strugge dentro a parte a parte;
I; che temo del cor, che mi si parte,
     Et veggo presso il fin de la mia luce;
     Vommene in guisa d’orbo senza luce;
     che non sa ove si vada, et pur si parte.
Cosi davanti a i colpi de la morte
     Fuggo; ma non si ratto, che’l desio
     Meco non venga, come venir sole.
Tacito vo; che le parole morte
     Farian pianger la gente: et i desio,
     che le lagrime mie si spargan sole.