Pagina:Petruccelli - I moribondi.djvu/102

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rimunerato dei servitori del Governo. Lo stesso Cavour, che usava senza scrupoli di questa sorta di favoriti, fu piuttosto ingrato. Massari fu scudiero di Balbo, poi d’Azeglio, poi di Gioberti, poi di Cavour, oggi di Ricasoli, domani di Ratazzi.... Egli è, egli sarà.... sempre abile, mai disonesto. Ha mente colta, ma alla superficie; parla con facilità ed aggiustatezza di linguaggio, ha modi che variano a seconda del partner con cui ha a fare — dal monello al cortigiano. È l’uomo lo più calunniato tra i mestatori della politica governativa, ma in verità egli è cento volte migliore della sua rinomanza — e, comparato ad altri della consorteria, un modello.

Il terzo segretario è il signor Galeotti, pubblicista toscano distintissimo. Egli fu uno dei più attivi in mezzo a quella schiera eletta di Toscani che contribuirono, con l’azione, l’esempio ed i loro scritti, nel disegno di rigenerare la dinastia di Lorena — quantunque austriaca. Fu per un momento autonomista; ma l’avvento dei Toscani al potere ed alla direzione d’Italia l’ha corretto. Intelligentissimo di cose amministrative, molto colto, parla con abbondanza e con grazia, più negli uffici però che nella Camera. È modesto e grave. Egli ha pubblicato parecchie opere e libercoli, tra cui eccellono quello sull'Organizzamento municipale, quello intitolato Considerazioni politiche sulla Toscana, ed una memoria piena di erudizione su Marsilio Ficino e la sua scuola. Egli è stato di tutte le assemblee della Toscana e del Piemonte, dopo l’annessione.