Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/296

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Il conte di Craco è stato il mio protettore, ha comperato la mia casa ed il mio giardino. Il barone di Sanza è un aspirante alla diplomazia. Il marchese di Tregle fu medico della regina Urraca. Io ho conosciuto, per domandar loro soccorso e lavoro, Don Lelio Franco, Don Domenico Taffa, il canonico Pappasugna. Sono anch’essi nemici del governo, questi signori?

— E gli altri?

— Io non conosco più un’anima viva.

— Voi siete stato in relazione con comitati rivoluzionari.

— Io apprendo da voi, ed odo parlar qui per la prima volta, di codesti comitati.

— Il sistema di niego cui adottate non vi servirà gran fatto. Tutti i prevenuti seguono questo metodo.

— Se voi esigete delle affermazioni ad ogni costo e non la verità, bisogna indirizzarvi altrove. Io non ho mentito giammai in vita mia. Io non comincerei ad imbrattarmi di codesta onta in una circostanza così sinistra.

— Guardatevi intorno, signore, e rimarcate che noi abbiamo i mezzi di far parlare i muti.

— Voi avete i mezzi di far delirare nel dolore. Ma e’ non è provato che il grido insanguinato che voi strappate ad un’anima spaventata, ad un corpo rotto, sia la verità. In ogni caso, fate di me ciò che volete: io non posso rispondervi su ciò che ignoro.

— Io passo allora a precisare fatti, parole, circostanze.