Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/305

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XIX.

Ove si vede l’ultimo campione dei re d’una volta.


Il principe di Schwartzemberg istruì Bambina, in poche parole, in qual modo ella avesse a presentarsi ed a parlare, al re, ma si astenne, naturalmente, di abbozzarlene il ritratto. Non avrebbe potuto farlo, senza mancar di rispetto a quella maestà.

Tutto ciò che negli altri individui è normalmente vizio o qualità, dono o difetto, Ferdinando II lo aveva in caricatura. Aveva una testa d’imperatore romano, un po’ Vespasiano un po’ Tiberio. Quella testa però barcollava sur un collo troppo corto, spiccava fuori di un tronco di bastagìo, un tronco dalle spalle alte, dal petto rientrato, dalla spina dorsale equivoca, dall’epa protuberante. Le coscie corte, le gambe lunghe, il braccio forte, l’avambraccio esile, terminavano per dei piedi e delle mani da zoccolante. Gli è vero che un cappuccino si era mischiato un tantino alla fusione di questa statua di eroe, come dicevasi, avanti o poi che la fosse in forma.