Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/401

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— Vorreste rendermi un servigio?

— Due, tre, e tutta la mezza dozzina, se posso farvi piacere.

— Ascoltate. Io ho una lettera da mandare ad uno dei miei amici del Gesù Nuovo. Non voglio confidarla alla posta. Vorreste voi incaricarvene?

— Datela qui.

— Ma il servizio ch’io vi chiedo è questo qui. Appena metterete il piede sul lastrico di Napoli, voi non andrete a casa vostra, fosse pur vostra moglie, vostra figlia, o vostra madre che vi aspettino. Prenderete una vettura e vi renderete immediatamente alla chiesa del Gesù. Se il padre Piombini è al suo confessionale, voi vi avvicinerete senz’altro a lui e gli darete la lettera dicendogli: "Leggete all’istante, più presto che all’istante!" Se la chiesa è chiusa, andrete al parlatorio e lo farete chiamare dicendo che voi vi nomate Marco Savelli. Egli verrà immediatamente, e voi gli rimetterete la lettera.

— Io compirò punto per punto il vostro desiderio.

— Me lo promettete voi?

— Voi potete contare su di me come su i vostri amici, il colonnello ed il marchese.

Il gesuita si tacque un momento e riflettè se doveva o no soggiungere altra cosa, poi sclamò, gettando un profondo sospiro e dando la lettera:

— È quistione di vita o di morte. Compite esattamente le mie istruzioni.

— Voi stesso non fareste nè meglio nè più presto, rispose don Gabriele.