Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il sorbetto della regina, Milano, Treves, 1890.djvu/157

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CAPITOLO II.


Il guappo.


Il nome e la cosa sono stati importati a Napoli dagli Spagnuoli, al tempo del loro lungo dominio. Il guappo è qualcosa meno dello spadaccino, qualcosa più del rodomonte; non ha il coraggio a tutte prove del primo; fa molto più del secondo e vantasi quanto lui. C’è il guappo del popolo, il guappo borghese, il guappo nobile. Il primo è innocente, il secondo volgare, il terzo rappresenta una parte. Fa parata.

Il marchese di Diano era un guappo, ma soltanto da un anno a questa parte. Aveva fino allora vissuto con suo padre, se non da santo, almeno da gentiluomo onorato, con una inclinazione pronunciata per lo sport e pel turf. Un duello uccise la sua carriera.

Aveva allora ventisei anni.

A venti era uscito dal collegio dei nobili, tenuto dai gesuiti, rimpinzato di latino che non capiva, di greco che non sapeva più leggere, d’italiano che era del dialetto napoletano, di una filosofia che, essendo quella del padre Stor-