Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il sorbetto della regina, Milano, Treves, 1890.djvu/233

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— Esci, ti dico, o chiamo, e ti fo gettare dalla finestra.

— Sarebbe la via la più corta. E vostra eccellenza sa che per la via più corta, come dice il padre Sillario, non si va in paradiso.

— Ma finalmente cosa vuoi? di che parli?

— Ma, Signor Dio benedetto, parlo dell’asino, dunque. Di che volete che vi parli?

— Esci, ti replico.

— Signora principessa, manca poco che mi prendiate per un ladro. Me ne vado: se vostra eccellenza ha bisogno di un asino o due, che faccia chiamare Antonio, conosciuto nelle quattro parti del mondo. Le milady inglesi non vogliono che me. Mi hanno ficcato persino nei libri. E non lo dico per piaggiarvi, ma ho un asino tanto bello quanto vostra eccellenza. Se lo vedeste! si alza sulle due zampe di dietro e recita il panegirico di santa Filomena. E, poi, ha una voce, una voce.... Sfido i canonici della cattedrale di farne udire di più deliziose. Mi consigliarono di esporlo al concorso pel posto di cantore al coro di Massa. Sì, l’udrete come esso gorgheggia l’Ite missa est! E poi come galoppa, come bacia le mani con grazia e buona creanza.... In una parola, che vostra eccellenza non dimentichi il suo Antonio e la vedrà. Balaam non fece un sogno quando profetizzò la sua somara: me lo disse un giorno il curato.

— Hai finito!.. Vattene ora a tutti i diavoli.

— Vado ad aspettare vostra eccellenza.

Per dire la verità, Antonio aveva un po’ esagerato le qualità della sua cavalcatura comparandola alla bellezza di sua eccellenza. Il suo