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V.


Ciò che mi aveva maggiormente afflitto nella mia sentenza era la degradazione dalla nobiltà. Io sono poco democratico. Non disprezzo il popolo, ma amo meglio innalzarlo fino a me coll’istruzione e col lavoro che discendere fino a lui, abdicando una parte di me stesso. Pure, siccome l’applicazione della pena non principiava che dal giorno del mio arrivo a destinazione, così io godeva ancora de’ due privilegi della nobiltà russa: l’esenzione dai castighi corporali, e il non esser condotto in Siberia per convoglio.

Il convoglio è una carovana di cento a duecento cinquanta condannati di ogni specie, riuniti sotto la sorveglianza dei soldati e di qualche Cosacco. Fanno il viaggio a piedi, incatenati a due a due, colle mani o col piede, ad una catena comune a tutti. Essi camminano due giorni, si fermano il terzo in capannoni costrutti espressamente lungo la via, da KiùFonte/commento: Pagina:Petruccelli Della Gattina - Le notti degli emigrati a Londra, Milano, Treves, 1872.djvu/376 fino a Nertscinsk, sotto la dipendenza assoluta dell’ufficiale che li conduce, durante un tragitto che dura un anno fino a Tobolsk, e due se la destinazione è alle terribili mine di Nertscinsk.

Quando io ebbi udita la mia sentenza e l’ebbi sottoscritta, mi denudarono fino alla cintola, e si presero i miei connotati. Poi fui vestito del cappotto grigio a maniche corte, da viaggio, e mi furono levate le manette, che m’avevano chiuso i polsi durante un mese.