Pagina:Petruccelli Della Gattina - Le notti degli emigrati a Londra, Milano, Treves, 1872.djvu/287

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del Caspio. La sede dell’impero, Costantinopoli, trovavasi così allogata fra due osti.

Carlomagno, avendo distrutto gli Avari, residui di razze asiatiche, gli slavi restarono liberi. Gli Ugri Maggyari si spiegarono nel mezzodì fino al di là delle Alpi e nell’Italia. I Normanni, scandinavi, svilupparono la loro supremazia sulla razza slava del Nord e fondarono l’impero Russo — sulle contrade occupate un dì dai Goti — sotto il nome di Polanieni, o abitanti della pianura — appellativo conservato di poi da uno dei rami della razza slava quando essi si separarono.

Con un istinto ammirevole, fin dai suoi incunabili, questo impero russo ebbe coscienza del destino che lo spingeva e guidava. La sua aspirazione è l’Oriente. Il suo centro, Costantinopoli. Esso abbraccia il cristianesimo bizantino e mantiene i legami naturali tra i popoli conquistati ed i popoli della medesima razza slava annessi. E quando Costantinopoli, al XV secolo, cadde in potere dei Turchi, l’idea morale, i frantumi tradizionali e materiali dell’impero di Oriente, si trovano agglomerati in lui. L’unità orientale fu così rappresentata dall’impero russo in faccia dell’occidente sbocconcellato. Questa posizione, queste tendenze assorbenti, sarebbero di già esse sole bastate per svegliare la rivalità delle nazionalità nascenti della medesima razza: l’Ungheria, la Polonia, la Svezia.

Gli Stati slavi dell’Europa centrale però non si fondarono con la medesima facilità e con la medesima celerità! La Polonia, la Boemia, l’Ungheria, la Prussia, la Transilvania, la Lituania, la Moravia avevano la medesima costituzione politica — vale a