Pagina:Petruccelli della Gattina - I suicidi di Parigi, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/161

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— Che fa? sì, che fa desso?

— In luogo d’intraprendere la sua guarigione mediante il soddisfacimento di tutte queste esigenze della sua anima, egli sopprime la causa. Sopprime l’anima... ed uccide la fanciulla, scientificamente, facendola passare come la si fosse suicidata.

— Ciò è ancora oscuro — sclamò il principe — ma non importa. Noi ritorneremo su di questa teoria medicinale. Ora, ditemi, avete voi visto la principessa?

— Non ancora, stamane.

— Che pensate voi del suo stato?

— Ella può guarire. In lei, l’è pure il morale che invade il fisico. Però, come nell’organizzazione della principessa il fisico è più sviluppato che il morale, dando, dal lato vostro, un po’ di soddisfazione a questo, aiutando io il fisico con mezzi terapeutici, l’equilibrio si può ristabilire.

— A maraviglia.

— Io fo costruire adesso un apparecchio, a cui vado a sottomettere la principessa, ed ò grande speranza nel successo. Ma ritorniamo a voi, principe...

— Non vi torniamo più, per oggi — interruppe il principe, uscendo dal viale per rientrare nel castello. Sono stanco. Ò colte le vostre idee e le mediterò.

Il dottore, evidentemente contrariato da questo brusco congedo, si recò agli appartamenti della principessa.

— Questo miserabile mi assicura che io posso guarire, che ella può guarire — pensò il principe passeggiando lentamente nel suo gabinetto. Proviamo allora. Ad ogni modo, ò in mano lo scioglimento.


La sera che seguì, Maud, con uno stupore che lambiva il terrore, vide entrare da lei, senza essere annunziato, il principe Pietro, che le disse:

— Amica mia, volete voi darmi una tazza di the presso di voi? Mi sento meglio stasera e vengo a passare qualche istante con voi.

Maud, senza rispondere, sollecitossi ad avvicinargli un seggio.

Il principe lo respinse e soggiunse:

— Mica qui. Questa stanza è troppo grande: uno vi si perde, non vi si vede l’un l’altro. Venite nel vostro boudoir.