Pagina:Petruccelli della Gattina - I suicidi di Parigi, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/198

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Altra fu la conversazione del principe di Celle con suo nipote, il duca di Balbek.

— Riceverai — disse il principe — oggi stesso forse, il brevetto che ti nomina cavaliere di compagnia della principessa Bianca. Sei tu fortunato! gaglioffo!

— Proprio! — sclamò il duca di Balbek. Solamente, io vorrei che si definissero le mie funzioni presso di quella principessa. Perocchè, in realtà, io non ne vedo mica altra che quella di avere un grifo di cinghiale piantato nel ventre, o di vedere le budella di lei appese ai rami di un cervo.

— Avresti tu preferito che ti destinassero ad allacciare il suo busto, od a porgerle l’asciugatoio all’uscita del bagno?

— Io non vedo nulla di disonorevole in codeste funzioni. E se desse fan parte del mio ufficio, io mi vi rassegno senza mormorare.

— Ebbene, no, signor mio monello — replicò il ministro. Tu devi accompagnar Sua Altezza nelle escursioni ch’ella predilige, preservarla dai pericoli, e farle trovare la natura incantevole.

— Ecco ciò che è impossibile. Io, io non amo la natura. Io preferisco una lucerna che fumiga ad uno spuntare di aurora. Io comprendo una cisterna, perfino un cetriuolo, ma non comprendo un paesaggio.

— La comprensione ti verrà. La difficoltà della tua parte è tutta nel cominciare. Sarà d’uopo di un tatto squisito, cui tu non ài. Imperciocchè, non è già nelle guardie del corpo che s’imparano le delicatezze ed i pigolii degli innamorati da boudoir.

— Ma, fate attenzione, zio, voi confondete i generi. Sotto un nome pulito, io non sono in realtà che un bracchiere, il quale riceverà i colpi, i bufoli, i cinghiali, i contadini — che si avvicineranno senza etichetta a S. A.; la rialzerà se cade di cavallo; le indicherà la strada ed i viali nelle foreste; prenderà a suo conto tutti gli sbagli, tutte le disgrazie della caccia — incluse le archibugiate che si smarriscono ed uccidono un villano per un lepre.

— Esattamente. L’è codesta la parte brutta delle tue funzioni. Ora, e’ non incombe che a te, se ài spirito, di rilevarla, e di ciò che è un mestiere di domestico fare la delizia di un cavaliere elegante.