Pagina:Petruccelli della Gattina - I suicidi di Parigi, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/233

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di zeri che segue l’unità è indeterminato. Quella due donne accorte sapevano anche di più: sapevano che la bellezza è la locomotiva del mondo — mi scusi l’oro, che se ne crede il re! I due fanciulli erano dunque per le loro madri due cambiali tirate sulla società, cui elleno si promettevano scontare abilmente.

Bisognava però attender per codesto. Imperciocchè non si colloca una figliuola prima di sedici anni; non si fa regalo di un’ereditiera ad un bel giovanotto, il quale non abbia almeno raggiunto i suoi diciannove o venti anni.

Lo zio e la zia complicavano la situazione. Perocchè il cardinale si metteva in misura di tagliare un abate nel figlio di suo fratello, per perfezionarlo in seguito e cavarne un vescovo. La superiora del Sacré-Cœur voleva tenersi sua nipote al convento, onde innalzarla poi fin non so dove — al suo posto forse, quando ella morrebbe, o a quello d’una santa del paradiso. Per conseguenza, Adriano era allevato al seminario di Saint-Sulpice, e Vitaliana nello splendido stabilimento della strada di Varenne.

Le loro madri li visitavano durante tutto l’anno. Ma i due cugini non si vedevano altrimenti che nel tempo delle vacanze.

Si videro così, per quattro o cinque anni, quasi tutti i giorni, nelle sei settimane che passavano presso le loro madri — Adriano smorfiando la messa; Vitaliana la maestra della classe — regalandosi copia d’immagini; raccontandosi parecchi tratti e propositi e parecchie storie di famiglia dei loro compagni reciproci; rivedendosi con gaudio; separandosi con tristezza; promettendosi di scriversi, ed aggiornando altri spassi all’anno venturo.

Adriano toccò così i diciotto anni.

Vitaliana i sedici.

Essi si avevano scambiato fin là dei baci senza importanza, come avevano cambiati i loro volanti, i loro palloni, i loro giuocatoli, le immagini benedette, i piccoli libri pii, i libri da messa legati in rosso e dorati ai tagli. Ma quando si separarono quest’anno, quando si abbracciarono par dirsi: a rivederci! Vitaliana imporporì fino al bianco degli occhi, Adriano impallidì fino alle labbra — quelle ciliege inalterabili. Poi, e’ si guardarono ancora, rivolgendosi, ed entrambi asciugarono una lagrima in silenzio.