Pagina:Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione.djvu/121

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difetti non possono nascondersi all’occhio, e tolgono modo di costruire in quei punti caseggiati tollerabili. Non diremo della distruzione della parte centrale del palazzetto Strozzi e delle parziali demolizioni dei palazzi Capranica e Gabrielli, che l’importanza della via potrebbe giustificare, quantunque si tratti di opere di architettura pregevole. Insomma il tentativo del signor Narducci è una prova della giustezza di quel criterio, che la Commissione fissò prima di cominciare l’esame del piano regolatore; cioè che nel vecchio abitato della nostra città non si debba avere troppa vaghezza del rettifilo, ma secondare, coll’ampliamento e colla correzione delle attuali strade, la corrente del transito ove già si è determinata; altrimenti facendo si va incontro a distruzione di opere che non si rifanno, e ad altre difficoltà derivanti dalla topografia tutta speciale di Roma. Tuttavia il progetto del sig. Narducci è opera che merita considerazione, perchè il suo concetto ha lo scopo nobilissimo di provvedere al decoro del Campidoglio, porlo in evidenza, dargli un accesso grandioso. La Commissione gli riconosce questo merito, tanto che avvedutasi che il piano regolatore aveva omesso di proporre qualche opera, che riuscisse a dare maggior lustro al più famoso dei sette Colli, si fece essa stessa iniziatrice di un progetto, che dalla piazza del Gesù aprirebbe la veduta del Campidoglio.


Progetto Degli Abbati


Il sig. ing. Francesco Degli Abbati ha presentato al comune un suo studio di strada ferrata di circuito alla