Pagina:Piccole storie del mondo grande - Alfredo Panzini - 1901.djvu/155

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Lagrime 143

laggio che dice che vengono li ragazzi a far chiasso. Adesso, perchè è presto, non c'è nissuno, ma la sera vi sono ancora tanti ragazzini. E quella casetta lì poi è dove teneva il telaio la Silvia; ma il vero suo nome era Teresa, ed era la figlia del cocchiere: la madre e un'altra figlia seguitarono per molti anni a tenere il telaio in questa casa, perchè anche lei è morta presto come quell'altra. Ebbene, lui veniva su quel balcone, lassù, e la sentiva cantare o la stava a vedere a ballare il salterello. C'è anche la lapide nella casa.

Io seguii il braccio della mia guida loquace, fissai e non lessi i noti versi scritti su di una targa di legno di fresco verniciata, la quale era infissa in quel muro antico e scalcinato:


Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.


Non lessi e chinai giù il capo. Ora io non descriverò come i fantasmi di una passione, la quale già fu, possano insorgere e circondare, simili a guerrieri armati: ma soltanto