Pagina:Piccole storie del mondo grande - Alfredo Panzini - 1901.djvu/23

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leuma e lia 11

— Arrivato? lasciarci? ma nè pur per sogno, — disse Astese.

— Ma io non posso proseguire, — disse Leuma con imbarazzo.

— Ma mi fermo io, tesoro. Il Ministero farà a meno del mio voto: non sarò certo io quello che terrà su la baracca....

— Già, tu sei deputato.... non ci pensavo nè meno più, — disse Leuma; e lo disse timidamente, come se questo pensiero lo ponesse in condizione di evidente inferiorità.

— Ma perchè se sapevi che io ero deputato e tante altre cose di me, non mi hai mai scritto? e io che ti cercavo per mare e per terra!

— Perchè? — rispose Leuma con non so quale amarezza — perchè io sono rimasto troppo ignoto.... Tu invece....

Il treno intanto frenò di botto: ed egli, Astese, raccoglieva le sue cose, che urtate e mal prese, balzavano dai sedili come malvagi spiritelli.

Scesero che ne ebbero a pena il tempo, e il treno avea ripreso la sua corsa verso le tenebre che velavano oramai l’emisperio d’oriente, mentre l’occidente si incendiava al passaggio del sole. Era una piccola stazione perduta nella pianura, e quando si