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leuma e lia 29

di andarmene via dal comune, di battagliare anche corpo a corpo, sai? con la spada e il fucile.

E sono andato via, sai? Ho chiesto due mesi di licenza e sono andato a Roma. Vi avea trovato anche da far bene nella redazione di un giornale politico; ma poi il giornale fu acquistato dal Ministero, gente e roba che non mi andava. E poi d’estate in quella città di marmo, monumenti, fontane, obelischi di marmo, con quella gente che parla pesante come il marmo, sentii la nostalgia di questi pioppi azzurri e ventilati: e ritornai ancora qui, e quando ripresi il mio ufficio, mi pregarono se avessi voluto prestar servizio nelle scuole sino al gennaio, nella quale epoca sarebbe venuto un nuovo professore autentico. Dico di sì, e torno a scuola.

Allora mi ricordai di Lia che me l’era proprio dimenticata, e sentii il desiderio di rivederla. “Oh, ma adesso — pensai — si sarà fatta una signorina sul serio, e i genitori la terranno a casa.„ Invece a pena entro, vedo Lia. Portava ancora le sottanine corte: ma come si era fatta grande! Io pensava: “Chissà come si è cambiata in questo frattempo!„ e invece niente. Era la Lia di prima, solo un pochino più seria e un po’ meno vivace, alle