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leuma e lia 37

Il dì seguente mi pregò che le lasciassi il libro che lo voleva leggere da sola.

«Ma vi sono delle cose che lei non deve sapere.»

«Lei si sbaglia, ma io le so quelle cose.... Che cosa crede lei che io sia ancora una bambina? Io so tutto. Noi donne siamo furbe, sa lei?»


*


Un'altra volta mi disse con aria di mistero: «Senta, le voglio far vedere una cosa, ma non lo deve dire a nessuno, parola d'onore; - e si mise una mano sotto la cuffietta e ne tirò fuori una ciocca di capelli: una ciocca esile e malata, che appena le dita la lasciarono, si attorcigliò come per ritornarsene ancora sotto la cuffia. - Vede, vede che nascono? Quando saranno bei lunghi, allora solo mi leverò la cuffietta. È contento così?»

A questi momenti di gaiezza succedevano però degli accessi di stramberia che facevano vivere in pensiero i genitori per timore di una delle tante conseguenze del tifo, e anch'io, che oramai ero divenuto di casa, non stavo senza preoccupazione. Il programma