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CAPITOLO II.
Solenne rullo.
Il venticinque febbraio, giorno della partenza, lo zio Piero si alzò alle sette e mezzo e andò alla finestra. Un denso nebbione pendeva sul lago biancastro e nascondeva le montagne per modo che se ne vedevano solamente due brevi liste nere, una a destra e l’altra a sinistra, fra il lago e la nebbia. «Ahimè!» sospirò lo zio. Non s’era ancora finito di vestire che Luisa entrò e lo pregò, col pretesto del cattivo tempo, di restare, di lasciarla partir sola. La Cia era in grande angoscia, e avea pregato Luisa di insistere sapendo ch’egli era stato côlto, il giorno venti, da forti vertigini e che il ventidue, senza dir niente a nessuno, era andato a