Pagina:Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu/169

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eclissi. 147

Matìo non udì che la quarta chiamata. Cosa c’era adesso? Una lettera di gran premura, mandata dal signor sindaco.

Il presidente dell’adunanza uscì rosso rosso di sotto il tavolo, prese la lettera, l’aperse, mise una esclamazione, dedicò un nuovo omaggio mentale alla finezza dello smilzo abate, chiamò a due mani i colleghi a sè e lesse ad alta voce:

Egregio signore,

Apprendo che i consiglieri della maggioranza si riuniscono quest’oggi in casa Sua per trattare di affari del Comune. Non invitato alla riunione, giudico, senza sorpresa e senza il menomo rammarico, che la maggioranza desideri troncare i suoi legami con il capo dell’Amministrazione comunale. Risolvo perciò di rassegnare immediatamente le mie dimissioni al R. Prefetto e ne do comunicazione a Lei, assessore anziano, avvertendola che non rimetterò piede in ufficio.

Gradisca, egregio signore, i sentimenti della mia personale osservanza.

Devotissimo

P. Maironi.


“Evviva!„ gridò Quaiotto. “Eclissi del sindaco!„ E tutte le faccie s’illuminarono, meno