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186 capitolo terzo.

ortolana, perchè no capì che sì nata con un muso da brocoli e che gavì da crepar in mezo ai brocoli; e aseno anca ti, ortolan, che te vè in ciesa e te robi poco!„

E il sior Piereto Pignolo volta le spalle, se ne va lento e solenne verso il cancello, fendendo le ghiaie argentee con la sperticata ombra della tuba.


Nell’uscire dalla sala di musica, Berardini trattenne un momento Jeanne.

“Lei s’interessa per un aspirante senatore?„ diss’egli con gli occhi accesi. “Non troppo, non troppo!„ rispose Jeanne ridendo. Infatti ella s’era adoperata per il marchese Zaneto quando le premeva il favore degli Scremin che avrebbero potuto insospettirsi dell’assiduità del Maironi e allontanarlo, tuttora indeciso com’era, da lei. Adesso, sicura del fatto suo, lasciava fare a Carlino che ci aveva preso gusto.

“Non troppo ma però abbastanza, insomma„, replicò Berardini. “La riuscita è possibile. Occorrono però alcune cose. Prima, che il genero del marchese si dimetta da sindaco e abbandoni il suo partito; o almeno, se il disertare gli ripugna troppo, che non militi più„.

“Questo è fatto„, interruppe Jeanne.

“Ah! Bene. Poi, che nel collegio del Bre-