Pagina:Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu/405

Da Wikisource.

vena di fonte alta. 383

"Oh no!„

Jeanne ebbe un sussulto di speranza, ma poi ripetè malinconicamente: “Sì, sì, per pietà„.

Parole calde parvero salire alle labbra di lui e arrestarsi. Non ne uscirono che queste: “Non lo dica!„.

Jeanne si voltò sul fianco e con la punta dell’indice tracciò sull’acqua la parola: pietà.

“Lei„ disse con una tranquillità nuova, guardando lo specchio dell’acqua ricomposta “ha perduto la poesia dell’amore, ricadrà nelle tentazioni di prima, si cercherà delle amanti o piuttosto se ne compererà.„

“Non ho perduto la poesia dell’amore.„

Ricominciò un silenzio eterno.

Piero guardò l’orologio, osservò sommessamente ch’erano quasi le tre e mezzo. Aveva ordinato che la vettura fosse pronta per le quattro, volendo prendere a Villascura il treno delle sei. Jeanne non lo sapeva, trasalì, ma si chetò subito. Però non si mosse e siccome egli pareva stare in attesa, disse:

“Vada, io resto qui„.

A lui quella tranquillità parve sospetta. Aveva udito parlare di precipizi vicini, vaghe apprensioni gli salirono in cuore. Insistette perchè Jeanne si alzasse, perchè scendesse all’albergo. Jeanne ripeteva: “Vada! vada!„ senza muoversi.