Pagina:Piceno Annonario ossia Gallia Senonia illustrata Antonio Brandimarte 1825.djvu/117

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. . ESSIO E . LIB.
. . ZOSIMO
. . O . AVGVSTAL HIC
. . SEMPRONI ORNA
. . DECVRIONALIBVS AB
. . PIT . MERG . HONORATO
. . ONES ET PLEBS VRBANA
. . OB MERITA
. . EDICATIONE DECVRIONI
. . VLIS H-S . XII PLEBEIS
. . EPVLAS DEDIT ET
. . CERATIONEM


Avendo osservato, che esistevano i due Pitini nella sesta regione, cioè il Pisaurense, ed il Mergente, passiamo ad indagare ove furono. Sebbene questo sia un punto assai intricato, tuttavia spero di riuscirvi. Confesso però di non avere esaminato, anzi di non aver veduto mai il sito, ove li porrò. Non pensava scrivere sopra queste due Città; credeva, che fossero state sufficientemente illustrate dal Colucci, e dall’Olivieri; e perciò nel breve viaggio, che feci, non passai per quei luoghi. Ricaverò dunque il sito, ove furono, da ciò, che scrissero i mentovati scrittori. Il Cluverio collocò Pitino Pisaurense nel luogo, ove ora sorge Macerata Feltre, e l’Olstenio non si discosta da lui, ma vuole semplicemente, che Macerata sorse dalle Macerie di questa estinta Città, la quale rimaneva nelle prossime vette del Persena monte non molto alto, alle di cui falde esiste Macerata. Del medesimo sentimento non solamente è il Cimarelli, ed il Cellario, ma Lorenzo Abstemio Cittadino di Macerata Feltre, alla quale fu aggiunto il nome di Feltre per distinguerla da Macerata Picena, che trasse l’origine dalle macerie della distrutta Ricina. Cosi egli disse = Pitino, di cui parla Ptolomeo, fu una Città di Italia in quella regione, che ora chiamasi Montefeltro, ossia Provincia Feretrana, la quale con antico vocabolo si diceva Monte Feretrano, così denominato dalla Città, la quale