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Pagina:Pilati - Ragionamenti intorno la legge naturale e civile, 1766.djvu/108

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104 DIFETTI DELLE

vare al suo compagno quando certissima cosa è, che la mente del Legislatore fu di asserire tutto il contrario, come da tutte le altre Leggi, che di quella materia trattano , ad evidenza si prova. Ma la cagione di tale sproposito deriva dall’ essere essa stata dai Compilatori malamente collocata dopo la Legge 24. eod. laddove essa dovea venire a giacere immediatamente dopo la Lege 23. eod., come tanto dalle iscrizioni d’amendue le Leggi, quanto dall’analogia del Giure chiaramente si ricava. E così giacendo, ognun può dal contesto vedere, che quella Legge viene a contenere una proposizione del tutto contraria a quella, che adesso falsamente comprende. (a) Ma i poveri barbari, che hanno preso ad interpretrar queste Leggi, non hanno potuto vedere tanto avanti: e pertanto diversi granchi hanno preso essi medesimi, e fatto ancora pigliare ad altri .

XIII. Siccome tanto Triboniano, quanto i suoi Colleghi non avevano il Gius scritto nello scrigno del petto loro, e che di più in molte altre faccende erano tutto il giorno occupati, così accadde frequentemente, che o per ignoranza, o per poca avvertenza di proprio lor cervello inserissero particolarmente nelle Istituzioni certe Dottrine, e Decisioni, ch’essi tenevano, e spacciarono per conformi al Gius fino allora praticato, benchè non lo fossero assolutamente, e che tutti gli anteriori Giurisconsulti avessero apertamente insegnato tutto il contrario. Ed attesa tale ignoranza, o trascuratezza furono dai medesimi


Com-

(a) Coccej. in Jur. Controv. tit. de Pact. qu. 7. n. 6.