glio per ora, che ogni altro libro, potranno servire
gli Elementi del Giure Civile secondo l'ordine
delle Istituzioni dell' Eineccio, ed il comento
sopra i quattro Libri delie Istituzioni di Arnoldo
Vinnio. La sola opera dell' Eineccio non basta,
perchè questo autore è troppo succinto, e dice
troppo in troppo poche parole. Sicché vuolsi adoperare
ancora il suaccennato comento di Vinnio,
che è diffuso, chiaro, di buoni principi, e di
buona dottrina ripieno. Altri autori non vorrei
io, che nissun giovane prendesse per le mani: poiché
in questi due tutto quello, che di bello e
buono da altri buoni autori fu detto, già si ritrova.
Ed oltre che la copia de' libri reca confusione
nel capo di chiunque non sia molto avanti
nella disciplina legale, egli avviene il più delle
volte, che i giovani piuttosto in pessimi, che
non dirò in buoni, ma solamente in mediocri
scrittori s'abbattano. E se questo succede, si guastano,
e restan guastati per sempre, poiché rari
sono coloro, che de' loro errori s’avveggano, ed
abbiano di pentirsene, e di liberarsene il coraggio.
Siccome poi lo studio delle Istituzioni è per
se facile, e breve, purché con buon ordine, e su
gli addittati autori venga fatto, così chi non è
di troppo lento, e corto ingegno può con quello
accoppiare anche lo studio delle Antichità Romane,
delle quali procurerà di acquistarsi tanta cognizione,
quanta sia necessaria per intendere le
Leggi Romane, le Costituzioni de’ vecchi Imperadori,
e le interpretazioni, sentenze, e dottrine
de' vecchi Giureconsulti Romani, dalle opere de'
quali noi sappiamo, che furon per ordine di Giustiniano
cavate, e formate la più parte delle Leg-