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Pagina:Pilati - Ragionamenti intorno la legge naturale e civile, 1766.djvu/70

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66 Difetti delle


In caso tale tanto gli Avvocati, quanto i Giudici si trovano, per così dire, impegnati a mettere in opera ogni cosa per poter ritrovare qualche pretesto di scansare la Legge, e di ritornare sul retto cammino. Ora ella è questa una disgrazia tutta propria delle Leggi Romane di essere così piene zeppe di sottigliezze, d’innaturalezze, e di massime troppo lontane dalla semplicità della ragion naturale, che sembra non potersi concepire, come tanta quantità e di sì strana natura ne sia stata inventata. Io preveggo, che questa mia asserzione ha da dare del fastidio a molti solenni Oratori, i quali siccome son pregni di parole, e scarsi di materie, così hanno i lor luoghi comuni, dove s’attacano, quando con una qualche verbosa orazione vogliono fare sfoggio dell’eloquenza loro, o per meglio dire della loro arte di cicalare. E siccome il lodare le Leggi di que’ sapientissimi Legislatori Romani per la loro maraviglievole equità, ed inarrivabile semplicità, egli si è uno de’ principali luoghi comuni, che costoro si abbiano, io ho da passare presso di essi per un prosuntuoso insieme, e scimunito uomo, perchè ardisco di oppormi così apertamente ad una cotanto, com’essi credono, sicura sentenza. Ma so ben io, che costoro non hanno mai studiato la Giurisprudenza, siccome neppure verun’altra scienza a fondo: e però non ho da rimanermi dal proseguire le mie lagnanze per cagione delle tante sottigliezze, onde sono infettate principalmente quelle Leggi, che sono state ne’ Digesti raccolte. Questo sconcio, e vituperevole malanno ha principalmente avuto la sua origine dalle interpretazioni, dalle furberie, e dalle dispu-


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