Pagina:Pirandello - Enrico 4., 1922.djvu/79

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ATTO SECONDO.


Altra sala della villa, contigua a quella del trono, addobbata di mobili antichi e austeri. La comune in fondo. A sinistra due finestre che danno sul giardino. A destra un uscio che dà nella sala del trono. Nel pomeriggio avanzato dello stesso giorno,

(Sono in iscena Donna Matilde, il Dottore e Tito Belcredi. Seguitano una conversazione; ma Donna Matilde si tiene appartata, fosca, evidentemente infastidita da ciò che dicono gli altri due, a cui tuttavia non può fare a meno di prestare orecchio, perchè nello stato d’irrequietezza in cui si trova, ogni cosa la interessa suo malgrado, impedendole di concentrarsi a maturare un proposito più forte di lei, che le balena e la tenta. Le parole che ode degli altri due attraggono la sua attenzione, perchè istintivamente sente come il bisogno d’esser trattenuta in quel momento).

Belcredi.

Sarà, sarà come lei dice, caro dottore, ma questa è la mia impressione.

Dottore.

Non dico di no; ma creda che è soltanto.... così, un’impressione.