Pagina:Pirandello - L'Esclusa, 1919.djvu/92

Da Wikisource.

— 78 —

benedizione, e infine le canzonette sacre cantate al suono dell’organo: gli ultimi raggi aurei del sole entravano in chiesa pei larghi finestroni aperti in alto, e anche qualche rondine entrava e svolava di qua, di là, smarrita, mentre fuori garrivan le altre con ebbra possa, inseguendosi.

Marta ascoltava con l’anima quasi alienata dai sensi.

— Ti ci condurremo noi, andremo tutt’e quattro insieme, prima che finisca il mese, intendi? Oh starai bene, non dubitare.

Ma ella diceva di no, che non le sarebbe stato possibile.

— Sì, la chiesa, a due passi; ma se ancora non mi reggo.... non mi reggo....

La terza domenica di maggio, dopo la funzione sacra, Anna accorse, esultante, dalla chiesa.

— A te, a te, Marta! Uscita in sorte a te!

— Che cosa? — domandò Marta, guardando quasi sgomenta dal seggiolone.

— La Madonna! La Madonna: a te! Senti? Te la portano cantando le Figlie di Maria. Senti il tamburo? La Madonna ti viene in casa!

Nelle domeniche di maggio, in chiesa, dopo la predica e la benedizione, si faceva tra i di voti il sorteggio d’una Madonnina di cera custodita in una campana di cristallo.

— E come? come mai? — diceva Marta, tutta