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Pagina:Pirandello - L'Esclusa, 1919.djvu/95

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VIII.


“Mio buon Gesù, voglio riconciliarmi con Voi, confessando al Vostro ministro tutti i peccati coi quali V’ho offeso. Grande miseria è la mia, se tanto facile m’è dimenticarmi di Voi. Ingrata, non so vivere senz’offender Voi, Padre mio e mio amabile Salvatore. E ora che mi sento colpevole, mi accuso, mi pento, imploro misericordia da Voi. Piangi, mio cuore, che hai offeso Dio, il quale tanto ha sofferto pe’ tuoi peccati. Ricevete, o Signore, questa mia confessione; gradite, avvalorate con la grazia Vostra il mio atto di contrizione e il proponimento del cuor mio, che mi fa ripetere con Santa Caterina da Genova: — Amor mio, non più mondo, non più peccati; ma amore, fedeltà, obbedienza ai Tuoi santi comandamenti. — In nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo. Così sia.„

Segnatasi e chiuso il libro delle preghiere, Marta rivolse uno sguardo angoscioso al confessionale, innanzi al quale, dall’altra parte, stava inginocchiata una vecchia penitente venuta prima di lei. Da quest’altra parte, il legno del confes-

Pirandello. Esclusa. 6