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l’ironia comica nella poesia cavalleresca 99

in Angelica che una preda da appropriarsi, e poichè questa è uscita lor di mano, s’ajutano entrambi a rintracciarla con un criterio molto positivo e pochissimo cavalleresco. Quella esclamazione dunque «oh gran bontà dei cavalieri antiqui!» è veramente ironica e suona irrisione. Tanto è vero, che poco dopo, nel c. II, ripetendosi la medesima situazione del duello interrotto per la stessa ragione, Rinaldo lascia Sacripante a piedi:

E dove aspetta il suo Bajardo, passa,
E sopra vi si slancia, e via galoppa;
Nè al cavalier, ch’a piè nel bosco lassa,
Pur dice addio, non che lo ’nviti in groppa.

Ripetete sul serio, se vi riesce, dopo questo:

Oh gran bontà dei cavalieri antiqui!

Il poeta scherza, e con quel povero re di Circassia, «quel d’amor travagliato Sacripante», lo scherzo del poeta è veramente crudele e passa la parte. Già, come lo dipinge: «Un ruscello | Parean le guance, e ’l petto un Mongibello»! Gli pone accanto, benigna, colei per cui si duole;1 poi, sotto gli occhi di Angelica, lo fa buttare in terra miseramente da un cavaliere che passa


  1. È curioso veramente il notare a quali aberrazioni potè esser condotto il Rajna dalla smania di sorprendere a ogni costo il poeta del Furioso con le mani nella roba altrui. A proposito di questo episodio di Sacripante e Angelica, cita nientemeno che 12 esemplari, che l’Ariosto avrebbe dovuto aver presenti. E non si accorge ch’è stupido senz’altro il ravvicinamento di queste pretese fonti, poichè nell’Ariosto, invece del solito cavaliere che ascolta furtivo i lamenti, abbiamo Angelica, proprio lei in persona. Ma questo, — ha il coraggio di notare il Rajna, — «è una differenza di sommo momento per Sacripante, ma secondaria per noi.» Già! come dire che, se veramente il Tasso ebbe presente il battesimo di Sorgalis nei Chetif a proposito del battesimo di Clorinda, è differenza secondaria che Tancredi battezzi Clorinda in luogo di un altro cavaliere qualsiasi! Sapete quali sono invece le parti sostanziali? Erba, alberi, acqua, se è giorno o notte, e simili altre amenità. Come se Angelica non fosse nel bosco fin dal principio del canto! Avrebbe po-