Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/106

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Ecco qua: una giovane attrice, in costume di «divette» o di ballerina, va correndo col torso ignudo per le piattaforme e gli sterrati; si ferma qua e là a conversare, col seno imbandito sotto gli occhi di tutti; ebbene, il giovanotto suo amico le vien dietro con la scatola e il piumino della cipria in mano, e ogni tanto glielo ripassa sulla pelle, su le braccia, su la nuca, sotto la gola, orgoglioso che un siffatto ufficio spetti a lui. Quante volte, dacchè sono entrato alla Kosmograph, non ho visto Gigetto Fleccia correr così dietro alla piccola Sgrelli? Ma ora egli, da circa un mese, s’è guastato con lei. Il tirocinio è fatto: andrà a Parigi.

Nulla di straordinario, dunque, per nessuno, che il Nuti, ricco signore anche lui e dilettante attore, venga a prenderne il posto. Non è forse noto abbastanza, o è già dimenticato il dramma della sua prima avventura con la Nestoroff.

Io sono pur ingenuo talvolta! Chi si ricorda di qualche cosa a distanza d’un anno? C’è più tempo da stimare in città, fra tanto turbinìo di vita, che qualche cosa — uomo, opera, fatto — meriti il ricordo d’un anno? Voi, nella solitudine della campagna, Duccella e nonna Rosa, potete ricordare! Qua, se pure qualcuno ricorda, ebbene, c’è stato un dramma? tanti ne avvengono, e per nessuno questo turbinìo di vita s’arresta un momento. Non sembrerà cosa in cui gli altri, da estranei, debbano immischiarsi, per impedir le conseguenze di una ripresa. Che conseguenze? Un urto con Carlo Ferro? Ma è così inviso a tutti, costui, non solo per la sua burbanza, ma appunto perchè amante della Nestoroff! Se quest’urto avverrà e nascerà qualche disordine,