Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/62

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cantare in caffè-concerti d’infimo ordine, finchè, ricercato dalla polizia, non era scappato via, solo, in Germania. Ma la Nestoroff, per quello che io ne so, nega sdegnosamente tutto questo. Che si sia lagnata con qualcuno in segreto dei maltrattamenti anzi delle sevizie patite fin da ragazza da quel vecchio, è possibile; ma non dice che egli l’abbia sfruttata; dice anzi che lei, spontaneamente, per seguire la sua passione e un po’ anche per sopperire ai bisogni della vita, vincendo l’opposizione di lui, s’era data a recitare in provincia, re-ci-ta-re, in teatri di prosa; e che poi, fuggito dalla Russia il marito per compromissioni politiche e riparato a Berlino, ella, sapendolo infermo e bisognoso di cure, impietosita, lo aveva raggiunto colà e assistito fino alla morte. Che cosa poi abbia fatto a Berlino, da vedova, e quindi a Parigi e a Vienna, di cui spesso parla, dimostrando di conoscerne a fondo la vita e i costumi, nè ella dice, nè alcuno certo s’arrischia a domandarle.

Per certuni, vorrei dire per moltissimi che non sanno vedere se non se stessi, amare l’umanità, spesso, anzi quasi sempre, non significa altro, che esser contenti di sè.

Molto contento di sè, della sua arte, de’ suoi studii di paese, dovette essere in quei giorni a Capri, senza dubbio, Giorgio Mirelli.

Veramente — e già mi pare d’averlo detto — il suo stato d’animo abituale era il rapimento e la meraviglia. Dato un tale stato d’animo, è facile immaginare che questa donna egli non vide qual’era, coi bisogni che aveva, offesa, fustigata, invelenita dalla diffidenza e dalle dicerie maligne at-