Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/100

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chiacchierare del più e del meno. Nessun imbarazzo nè per l’uno nè per l’altro.

L’imbarazzo l’avete provato voi, e tanto più vivo e intollerabile, quanto più, anzi, vedevate quei due a poco a poco acconciarsi tra loro a fare accordo insieme. L’avete subito rotto quell’accordo. Perchè? Ma perchè voi (non volete ancora capirlo?) voi, all’improvviso, cioè all’arrivo del vostro nuovo amico, vi siete scoperto due, uno così dall’altro diverso, che per forza a un certo punto, non resistendo più, avete dovuto mandarne via uno. Non il vostro vecchio amico, no; avete mandato via voi stesso, quell’uno che siete per il vostro vecchio amico, perchè lo avete sentito tutt’altro da quello che siete, o volete essere, per il nuovo.

Incompatibili non erano tra loro quei due, estranei l’uno all’altro, garbatissimi entrambi e fatti fors’anche per intendersi a maraviglia; ma i due voi che all’improvviso avete scoperto in voi stesso. Non avete potuto tollerare che le cose dell’uno fossero mescolate con quelle dell’altro, non avendo esse propriamente nulla di comune tra loro. Nulla, nulla, giacchè voi per il vostro vecchio amico avete una realtà e un’altra per il nuovo, così diverse in tutto da avvertire voi stesso che, rivolgendovi all’uno, l’altro sarebbe rimasto a guardarvi sbalordito; non vi avrebbe più riconosciuto; avrebbe esclamato tra sè:

— Ma come? è questo? è così? —

E nell’imbarazzo insostenibile di trovarvi, così, due, contemporaneamente, avete cercato una scusa meschina per liberarvi, non d’uno di loro, ma d’uno