Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/110

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giorno era venuta a lui, nessuno sapeva come nè da che parte.

Diceva da una decina d’anni che sarebbe partito per l’Inghilterra la settimana ventura. Ma erano forse passati per lui questi dieci anni? Erano passati per coloro che glielo sentivano dire. Egli era sempre deciso a partire per l’Inghilterra la settimana ventura. E studiava l’inglese. O almeno, da anni teneva sotto il braccio una grammatica inglese, aperta e ripiegata sempre allo stesso punto, sicchè quelle due pagine dell’apertura con lo strusciare del braccio e il sudicio della giacca erano ridotte ormai illeggibili, mentre le seguenti erano rimaste incredibilmente pulite. Ma fin dove era il sudicio egli sapeva. E di tratto in tratto, andando per via, rivolgeva di sorpresa, aggrondato, qualche domanda alla moglie, come a saggiarne la prontezza e la maturità:

Is Jane a happy child?

E la moglie rispondeva pronta e seria:

Yes, Jane is a happy child.

Perchè anche la moglie la settimana ventura sarebbe partita per l’Inghilterra con lui.

Era uno sgomento, e insieme una pietà, questo spettacolo d’una donna, com’egli fosse riuscito ad attirarla, e farla vivere da cagna fedele in quel suo sogno buffo, di diventar milionario dall’oggi al domani con un’invenzione, per esempio, di “cessi inodori per paesi senz’acqua nelle case„. Ridete? La loro serietà era così truce per questo; dico, perchè tutti ne ridevano. Era anzi feroce. E tanto più feroce diventava quanto più crescevano, attorno ad essa, le risa.