Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/121

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fuori la lingua e facendo sberleffi di là... E invece andavo così serio, così serio, io, per via. E anche voi, che bellezza, andate tutti così serii...


§ 4. La strada maestra.


Mi toccò dunque andare al banco per quelle carte della casa di cui aveva bisogno il signor notaro.

Erano mie quelle carte, senza dubbio, poichè mia era la casa, e potevo disporne. Ma se ci pensate bene, quelle carte, benchè mie, non avrei potuto averle se non di furto o strappandole di mano con violenza pazzesca a un altro che agli occhi di tutti n’era il legittimo proprietario: voglio dire al signor usurajo Vitangelo Moscarda.

Per me, questo, era evidente, perchè io lo vedevo bene fuori, vivo negli altri e non in me, quel signor usurajo Vitangelo Moscarda. Ma per gli altri che in me non vedevano invece se non quell’usurajo, per gli altri io, là al banco, andavo a rubarle a me stesso quelle carte o a strapparmele di mano pazzescamente.

Potevo dir forse che non ero io? o che io ero un altro? Nè era in nessun modo da ragionare un atto che agli occhi di tutti voleva appunto apparire contrario a me stesso e incoerente.