Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/198

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Mi toccò, poco dopo, risalire alla Badìa per riprendere dal corridojo sotto al finestrone quella rivoltella, che doveva poi servire per me.


§ 4. La spiegazione.


La notizia di quello strano accidente alla Badìa Grande e di me che ne uscivo a precipizio reggendo sulle braccia Anna Rosa ferita, si propagò per Richieri in un baleno, dando subito pretesto a malignazioni che per la loro assurdità mi parvero in prima perfino ridicole. Tanto ero lontano dal supporre che potessero non solo parer verosimili, ma addirittura essere tenute per vere; e non già da coloro a cui tornava conto metterle in giro e fomentarle, ma finanche da colei che reggevo ferita sulle braccia.

Proprio così.

Perchè Gengè, signori miei, quello stupidissimo Gengè di mia moglie Dida, covava, senza ch’io ne sapessi nulla, una bruciante simpatia per Anna Rosa. Se l’era messo in testa Dida; Dida che se n’era accorta. Non ne aveva detto mai nulla a Gengè; ma lo aveva confidato, sorridendone, alla sua amichetta, per farle piacere e fors’anche per spiegarle che c’era il suo