Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/204

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quell’altra che ora le conveniva o le piaceva o veramente sentiva di essere per Anna Rosa.

Ma di che mi maravigliavo? Non potevo io lasciarle intero il suo Gengè, così com’ella se l’era foggiato, ed essere poi un altro per conto mio?

Così era di me, come di tutti.

Non dovevo rivelare il segreto della mia scoperta ad Anna Rosa. Fui tentato da lei stessa, per ciò che ella mi fece sapere, così improvvisamente, di mia moglie. E non mi sarei mai immaginato che la rivelazione le avrebbe prodotto nello spirito il turbamento che le produsse, fino a farle commettere la follia che commise.

Ma dirò prima della mia visita a Monsignore, a cui ella stessa mi spinse con gran premura, come a cosa che non comportasse più altro indugio.


§ 5. Il Dio di dentro e il Dio di fuori.


Al tempo che conducevo a spasso Bibì, la cagnolina di mia moglie, le chiese di Richieri erano la mia disperazione.

Bibì a tutti i costi ci voleva entrare.

Alle mie sgridate, s’acculava, alzava e scoteva una delle due zampine davanti, sternutiva, poi con un’orec-