Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/207

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Un vescovo a piedi?

Dacchè il Vescovado sedeva come una tetra fortezza in cima alla città, tutti i vescovi erano sempre scesi in una bella carrozza con l’attacco a due, gale rosse e pennacchi.

Ma all’atto stesso della sua insediatura monsignor Partanna aveva detto che vescovado è nome d’opera e non d’onore. E aveva licenziato servi e cuoco, cocchiere e famigli, smesso la carrozza e inaugurato la più stretta economia, con tutto che la diocesi di Richieri fosse tra le più ricche d’Italia. Per le visite pastorali nella diocesi, molto trascurate dal suo predecessore e da lui invece osservate con la massima vigilanza ai tempi voluti dai Canoni, non ostanti le gravi difficoltà delle vie e la mancanza di comunicazioni, si serviva di carrozze d’affitto e anche d’asini o di muli.

Sapevo poi da Anna Rosa che tutte le suore dei cinque monasteri della città, tranne quelle ormai decrepite della Badìa Grande, lo odiavano per le crudeli disposizioni emanate contro di loro appena insediatosi vescovo, cioè che non dovessero più nè preparare nè vendere dolci o rosolii, quei buoni dolci di miele e di pasta reale infiocchettati e avvolti in fili d’argento, quei buoni rosolii che sapevano d’anice e di cannella! e non più ricamare, neanche arredi e paramenti sacri, ma far soltanto la calza; e infine che non dovessero più avere un confessore particolare, ma servirsi tutte, senza distinzione, del Padre della comunità. Disposizioni anche più gravi aveva poi dato