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esser duri con tutti gli sciocchi che non vogliono soffrire. Ma tu per tua ventura hai molto, molto da soffrire, pensando a tuo padre che, poveretto, eh... fece tanto tanto male! Sia il tuo cilizio il pensiero di tuo padre! il tuo cilizio! E lascia combattere a me col signor Firbo e il signor Quantorzo! Ti vogliono interdire? Te li accomodo io, non dubitare! —
Uscii dal Palazzo Vescovile con la certezza che l’avrei avuta vinta su coloro che mi volevano interdire; ma questa certezza e gl’impegni che ne derivavano, contratti ora col vescovo e con lo Sclepis, mi gettavano in un mare d’incertezze senza fine su ciò che sarebbe stato di me, spogliato di tutto, senza più nè stato, nè famiglia.
§ 8. Aspettando.
Non mi restava per il momento che Anna Rosa, la compagnia ch’ella voleva le tenessi durante la sua infermità.
Se ne stava a letto, col piede fasciato; e diceva che non se ne sarebbe alzata più, se, come ancora i medici temevano, fosse rimasta zoppa.
Il pallore e il languore della lunga degenza le avevano conferito una grazia nuova, in contrasto con