Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/225

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§ 1. Il giudice vuole il suo tempo.


Di solito, alle normali operazioni della giustizia non è da rimproverare la fretta.

Il giudice incaricato d’istruire il processo contro Anna Rosa, onesto per natura e per principio, volle essere scrupolosissimo e perdere mesi e mesi di tempo prima di venire al così detto accertamento dei fatti, dopo aver raccolto, s’intende, dati e testimonianze.

Ma non era stato possibile avere da me una qualunque risposta al primo interrogatorio che avrebbero voluto farmi, subito dopo trasportato dalla cameretta d’Anna Rosa all’ospedale. Quando poi i medici mi permisero d’aprir bocca, la prima risposta che diedi, anzichè mettere nell’imbarazzo chi m’interrogava, mise nell’imbarazzo me.

Ecco: così fulmineo era stato in Anna Rosa il trapasso da quella pietà, per cui mi aveva teso le braccia dal letto, all’impulso istintivo che l’aveva spinta a compiere su me quell’atto violento, ch’io, già cieco nel sentirmi accosto il calore della sua procacissima persona, veramente non avevo avuto nè il tempo nè